L’italia, ormai è evidente, subirà gli effetti della “crisi Coronavirus”. Per ovvie ragioni di pubblica sicurezza, le misure anti-pandemia hanno imposto un’arresto della produzione per aziende ed attività commerciali, arresto che inciderà sull’economia italiana. La preoccupazione è forte, tanto che più di 8 italiani su 10 si dicono disposti ad acquistare solo prodotti italiani per aiutare l’economia del paese ad uscire dal pantano.
Ma il problema non è legato solo al consumo interno.
L’Italia, è cosa nota, ha nel turismo e nell’esportazione due risorse fondamentali, basti pensare alla dicitura “made in Italy”, oramai simbolo di garanzia o al boom del turismo di cui l’Italia è stata protagonista dal 2010 fino a pochi mesi fa.
Ora se per il consumo interno possiamo contare sulla voglia di ripartire del popolo italiano, lo stesso non vale per questi due settori. Molte fonti autorevoli hanno speso parole e fatto previsioni sulle ricadute dell’emergenza Covid sul turismo e sulla produzione Made in Italy, io mi limiterò a parlarne dal punto di vista che più mi compete e lo voglio fare mostrandoti queste immagni:


Questi grafici mostrano rispettivamente l’andamento della Keyword “Italy” nelle ricerche su Google fatte in tutto il mondo e le keyword ad essa associate più ricercate.
Come vedi, la parola Italy ha avuto un’impennata di ricerche a partire dalla fine di Febbraio e l’inizio di Marzo, periodo in cui in Italia scoppiavano i primi focolai. Tra le ricerche le keyword correlate ad Italy, hanno avuto un’impennata alcune key come “Italy covid” o “Italy Coronavirus”.
Insomma, è chiaro che, ad oggi, l’immagine dell’Italia è indissolubilmente legata a quella della pandemia. Compito dei media e di chi lavora nel marketing sarà quello di cancellare quest’associazione dalla mente degli utenti di tutto il mondo.
Soluzioni per il Marketing post Coronavirus: fase dei contenuti
La prima cosa da fare per distruggere questa associazione Italia-Coronavirus sarà intercettare questo traffico di utenti che ricercano informazioni al riguardo e fare sì che si imbattano in contenuti rassicuranti.
Quando saremo usciti da questa emergenza sarà necessaria una campagna di Seo e Content Marketing su scala globale: testate giornalistiche, blogger, siti di settore e singoli operatori dei settori coinvolti e non solo, dovranno fare fronte comune per mettere online una serie di articoli, post e contenuti di approfondimento che informino gli utenti sulla fine dell’emergenza e sull’assenza di rischi nel venire in Italia e nell’acquistare prodotti italiani. Tutto questo, ovviamente, sempre con etica, riportando dati reali e rifacendosi a fonti autorevoli, quali organi di stampa istituzionali o enti specializzati come l’OMS.
Far ripartire l’Italia con il Marketing: fase emozionale
La seconda fase sarà un’opera più maestosa. Come mai? Beh, facciamo un paio di riflessioni:
La prima è che ad emergenza finita le ricerche sull’Italia tenderanno a stabilizzarsi. In questo senso, la seconda fase di Marketing dovrà essere più capillare, poiché dovrà andare a toccare anche quella fetta di persone che smetteranno di cercare l’Italia sui motori di ricerca. Queste persone potrebbero, potenzialmente, non raggiungere mai le informazioni prodotte nella prima fase e conservare l’idea, magari a livello inconscio, che l’Italia sia in qualche modo un paese poco sicuro. Per raggiungerle sarà necessaria una campagna su larga scala, che metta in campo una serie di risorse maggiore, sia in termini economici che di lavoro vero e proprio.
Un’altra osservazione che possiamo e dobbiamo fare è che l’Italia non avrà tempo da perdere. Tra la decisione di fare una vacanza, la prenotazione della stessa e, infine, la vacanza vera e propria intercorre un lasso di tempo spesso molto lungo. Ecco perché la fase 2 dovrà essere veloce ed efficace, in modo da poter assicurare una ripartenza dell’incoming turistico nel più breve tempo possibile.
Infine, bisogna tener conto del fatto che, citando Albert Einstein, “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.
In questo senso, se è vero che con una corretta informazione si può convincere un utente razionale, per quelli che hanno meno interesse a informarsi o, semplicemente, fanno un’associazione inconscia tra l’Italia e il Covid, c’è bisogno di un’azione che tocchi a livello più intimo, irrazionale e, quindi, emozionale.
Dunque ricapitolando, per la fase due ci sarà bisogno di contenuti capillari, rapidi ed emozionali. Occorrerà rispettare alla lettera le 10 regole per un marketing turistico di successo.
Chi ha letto il nostro articolo al riguardo saprà già quale strategia potrebbe rivelarsi perfetta: sto parlando del video-marketing, ovviamente.
D’altro canto una comunicazione video, basandosi principalmente (anche se non esclusivamente) sulle immagini, si presta benissimo a raccontare “la bellezza”. Quale modo migliore per parlare di un paese celebre nel mondo per la sua bellezza, al punto da essere conosciuto come “bel paese”?
Marketing Italia, in questo senso, ha lanciato il progetto Restart Italy che ambisce ad essere la più grande campagna di Marketing mai fatta per l’Italia. La sfida è ardua ma insieme possiamo farcela. Clicca qui per saperne di più sul progetto Restart Italy.