La vittoria dello scudetto porterà milioni a Napoli. Ma la città è pronta a gestire l’ondata? Ecco come potrebbe trasformare il suo futuro turistico.
La quarta vittoria dello scudetto per il Napoli non è solo una festa sportiva: è una scossa economica di proporzioni straordinarie. È l’occasione per trasformare un’emozione collettiva in sviluppo territoriale, in lavoro, in ricchezza distribuita.
Come CEO di Visit Italy, mi occupo ogni giorno di promozione turistica e sviluppo locale: è evidente che quello che sta accadendo a Napoli è un caso esemplare di quanto lo sport possa incidere sull’economia di un territorio. Secondo Confesercenti, il trionfo degli azzurri potrebbe generare un indotto da oltre 230 milioni di euro solo nelle prime settimane successive alla vittoria. E questo è solo l’inizio.
Un’onda che è appena partita
Lo scudetto è stato vinto appena ieri sera. Ma gli effetti economici si stanno già manifestando.
Solo nel weekend dello scudetto si stimano oltre 500.000 presenze in città e in Campania, con un flusso di circa 320.000 turisti a Napoli e 180.000 nelle altre province, molti dei quali giunti da altre regioni italiane e dall’estero.
Il comparto turistico e commerciale ha registrato numeri straordinari:
- Strutture ricettive sold out, con un fatturato stimato in circa 80 milioni di euro;
- Bar, ristoranti e locali pubblici al massimo della capienza, per un giro d’affari di 39 milioni di euro nel solo fine settimana;
- Oltre un milione di gadget celebrativi prodotti e venduti (sciarpe, maglie, bandiere), con incassi stimati in 15 milioni di euro.
E questo è solo l’inizio. Perché l’effetto “Live Tourism” è appena entrato in campo.
L’effetto Live Tourism: un capitale da amministrare
Chi si occupa di marketing territoriale sa bene che gli eventi dal vivo – come uno scudetto, un concerto o un grande festival – non attirano solo pubblico, ma generano valore. I turisti che viaggiano per “vivere” qualcosa tendono a spendere di più, a rimanere più giorni, e soprattutto a raccontare la loro esperienza amplificandola sui social.
Nei prossimi mesi, Napoli potrà vivere un’estate da record. Se ben gestita, la vittoria dello scudetto può tradursi in un aumento del 30-45% dei flussi turistici nel trimestre successivo, secondo le proiezioni di settore. Con un indotto potenziale di oltre 3 milioni di euro al giorno tra pernottamenti, ristorazione, mobilità urbana, visite culturali, shopping ed eventi.
Ma tutto questo non è garantito. Anzi, l’unico modo per capitalizzare questa energia è trasformarla in progettualità. Servizi, sicurezza, accoglienza, ecco il vero campo da gioco ora.
Dove la città deve fare la differenza
Napoli non può più permettersi di affidarsi al “calore umano” e al “genio spontaneo”. L’accoglienza turistica oggi è un settore strategico, e come tale va gestito. Il valore dell’esperienza vissuta dipenderà da quanto la città saprà rafforzare la propria infrastruttura di servizio. Ecco cinque priorità operative, concrete e urgenti:
1. Telecamere intelligenti nei punti strategici
La sicurezza percepita è una componente essenziale del turismo. Secondo il Ministero dell’Interno, nel 2023 Napoli ha registrato oltre 54 furti con strappo ogni 100.000 abitanti, una delle incidenze più alte tra le città italiane. In un centro storico ad altissima densità turistica, la presenza di telecamere intelligenti e di un sistema di videosorveglianza attiva può fare la differenza tra un turista che racconta e uno che sconsiglia.
2. Presenza visibile e costante delle forze dell’ordine
Le pattuglie devono essere parte integrante del paesaggio urbano nelle ore e nei luoghi chiave. La sola visibilità delle divise dissuade comportamenti a rischio e trasmette affidabilità. È una misura semplice, ma di forte impatto reputazionale.
3. Formazione per commercianti e operatori turistici
Ogni negoziante, ristoratore, tassista o guida è un punto di contatto con l’identità della città. Serve formazione continua su accoglienza, lingue, standard di comportamento e gestione delle emergenze. L’improvvisazione non è più tollerabile in una città con vocazione internazionale.
4. Servizi, servizi, servizi
Bagni pubblici puliti e accessibili, punti di ricarica, acqua gratuita, pulizia delle strade, informazioni chiare e facilmente fruibili. Come ho sottolineato in un recente articolo, la Spagna ha costruito gran parte della sua reputazione turistica sull’efficienza quotidiana. Napoli deve passare dal concetto di “ospitalità spontanea” a quello di servizi progettati con precisione.
5. Una regia unica, chiara e trasversale
Non serve una moltiplicazione di progetti, ma una visione unitaria. Una cabina di regia pubblico-privata, autorevole e trasversale, che coordini promozione, accoglienza, mobilità, comunicazione e gestione delle crisi. La crescita turistica va governata, non subita.
Il calcio ha fatto la sua parte. Ora tocca alla città.
Lo scudetto è un dono, ma anche una responsabilità. È un invito a cambiare passo. A costruire, con metodo e ambizione, una nuova identità turistica napoletana: autentica, moderna, inclusiva.
Napoli ha vinto sul campo. Ora può vincere anche nell’immaginario globale. Ma solo se sceglierà di governare la crescita. E trasformare questa festa in futuro.