TurismoOvertourism: sfide, soluzioni e futuro del turismo in Italia

Overtourism: sfide, soluzioni e futuro del turismo in Italia

Scopri come l’Italia può affrontare la sfida dell’overtourism con strategie su misura e promozione di viaggi sostenibili.

di Ruben Santopietro

L’Italia, con le sue ricchezze culturali e paesaggistiche, è da sempre una delle destinazioni più ambite al mondo. Tuttavia, il fenomeno dell’overtourism – l’afflusso eccessivo di turisti concentrato in pochi luoghi – sta diventando una minaccia per la sostenibilità del nostro patrimonio culturale e per la qualità della vita dei residenti. Come CEO di Visit Italy, ho osservato da vicino queste dinamiche e ritengo che affrontare l’overtourism richieda una strategia articolata e su misura, capace di bilanciare i benefici economici del turismo con la necessità di preservare il nostro patrimonio per le future generazioni.

La sfida dell’overtourism in Italia

Uno degli aspetti più preoccupanti della gestione del turismo in Italia è la concentrazione dei flussi turistici. Dati recenti indicano che il 70% dei turisti stranieri si concentra sull’1% del territorio nazionale, con città come Venezia, Firenze e Roma sottoposte a una pressione insostenibile che minaccia di danneggiare irreparabilmente il loro patrimonio culturale e naturale. Questa pressione crescente non solo mette a rischio l’integrità delle città, ma sta anche alimentando il fenomeno della “turismofobia“, una reazione negativa delle comunità locali nei confronti dei visitatori.

Tuttavia, definire il problema come “overtourism” rischia di semplificare eccessivamente una questione complessa, senza offrire soluzioni reali. Forse un termine più adatto potrebbe essere “unbalanced tourism”, ovvero turismo sbilanciato. In molte città, alcune aree sono eccessivamente congestionate, avendo superato la loro capacità di carico, mentre altre restano inesplorate, prive di investimenti e strategie efficaci per riequilibrare i flussi. Questo disequilibrio si verifica non solo nei centri urbani, ma anche a livello nazionale, dove il 99% del Paese viene visitato soltanto dal 30% dei viaggiatori internazionali.

Il problema non è il turismo in sé, ma il modo in cui viene gestito. L’incremento esponenziale degli affitti brevi, spesso non regolamentati, aggrava ulteriormente la situazione, contribuendo alla desertificazione residenziale e all’aumento dei costi abitativi per i residenti, intensificando malcontento e tensioni sociali. È tempo di ripensare il modello, adottando strategie capaci di distribuire in modo più equilibrato i benefici del turismo, garantendo sostenibilità e qualità della vita per residenti e visitatori.

Esempi di gestione dell’overtourism nel mondo

Guardando all’estero, ci sono diversi esempi di come altre destinazioni stanno affrontando con successo il problema dell’overtourism:

1. Amsterdam, Paesi Bassi: La città ha vietato l’attracco delle navi da crociera nel centro cittadino a partire dal luglio 2023, per ridurre l’impatto ambientale e il sovraffollamento delle strade. Inoltre, Amsterdam ha limitato la costruzione di nuovi hotel e ha lanciato campagne pubblicitarie mirate per dissuadere i turisti da comportamenti antisociali, come partecipare a feste di addio al celibato e pub crawl (in particolare i turisti britannici). Queste misure fanno parte di una più ampia strategia per ridurre il numero di turisti notturni e migliorare la qualità della vita dei residenti​.

2. Kyoto, Giappone: Kyoto ha introdotto una serie di regolamenti per gestire l’afflusso turistico, tra cui la riduzione del numero di autobus turistici autorizzati a entrare nelle aree centrali della città. Inoltre, la città ha sviluppato percorsi alternativi per distribuire meglio i flussi turistici e ha lanciato campagne per sensibilizzare i turisti al rispetto delle tradizioni locali e alla riduzione dei rifiuti​.

Manuale di comportamento per turisti a Kyoto, Giappone

3. Bali, Indonesia: Bali ha introdotto una tassa turistica di 10 dollari per visitatore, utilizzata per finanziare la conservazione ambientale e gestire il turismo di massa. Inoltre, il governo locale ha proposto la distribuzione di un manuale di comportamento ai turisti, per promuovere un comportamento rispettoso e ridurre l’incidenza di comportamenti inappropriati​.

4. Bhutan: Questo piccolo paese dell’Himalaya ha adottato un modello di turismo ad alto valore e basso impatto, imponendo una tassa giornaliera minima di circa 200 dollari per visitatore. Questo sistema limita il numero di turisti e garantisce che chi visita il paese contribuisca in modo significativo alla sua economia, minimizzando al contempo l’impatto ambientale e culturale.

5. Isola di Pasqua, Cile: L’Isola di Pasqua ha introdotto una tassa di ingresso di 80 dollari e ha imposto un limite al numero di visitatori giornalieri e alla durata del loro soggiorno, permettendo un massimo di 12.000 turisti all’anno. Queste misure sono state adottate per proteggere le sue iconiche statue Moai e il delicato ecosistema dell’isola, assicurando che l’afflusso turistico rimanga sostenibile.

6. Isole Faroe: Le Isole Faroe hanno scelto di chiudere temporaneamente le loro principali attrazioni turistiche per eseguire lavori di manutenzione, invitando i turisti a partecipare come volontari per aiutare a ripristinare sentieri e infrastrutture, promuovendo così un turismo rigenerativo. Questo approccio innovativo non solo protegge le risorse naturali, ma coinvolge attivamente i visitatori nella loro conservazione.

La visione di Visit Italy per un futuro sostenibile

In Visit Italy, siamo convinti che la lotta contro l’overtourism (o meglio l’unbalanced tourism), non possa essere risolta con un’unica soluzione valida per tutte le destinazioni. Ogni località ha una propria identità, flussi turistici e sfide specifiche, richiedendo quindi strategie che siano attentamente adattate alle singole realtà. In questo contesto, è cruciale non solo monitorare la capacità di carico delle aree turistiche e gestire i flussi in entrata, ma anche implementare interventi mirati che considerino l’equilibrio tra la necessità di attrarre visitatori e la qualità della vita degli abitanti locali. Questi interventi devono essere pensati per creare un sistema turistico che non solo soddisfi le esigenze economiche, ma che rispetti e valorizzi le risorse culturali e ambientali delle destinazioni.

L’approccio di Visit Italy si fonda sulla creazione di campagne personalizzate che promuovono viaggi responsabili, sostenibili e lontani dai circuiti turistici tradizionali, incentivando la scoperta dei piccoli comuni italiani. Questa strategia di depolarizzazione e destagionalizzazione permette di distribuire i flussi turistici in modo più equilibrato, riducendo la pressione sulle destinazioni più popolari e contribuendo allo sviluppo economico delle aree meno conosciute.

Uno scenario di turismo possibile

Guardando al futuro, l’Italia deve adottare un modello di turismo sostenibile e rigenerativo, capace di riequilibrare i flussi sia nello spazio che nel tempo. Non si tratta solo di limitare il numero di visitatori nelle aree più congestionate, ma di incentivare una distribuzione più armoniosa, promuovendo destinazioni meno conosciute e favorendo la destagionalizzazione. Valorizzare il patrimonio locale, diversificare l’offerta e investire in infrastrutture, sono elementi chiave per un turismo che sia in sintonia con l’ambiente e le comunità residenti.

In Visit Italy, continueremo a sviluppare e promuovere campagne che ispirino i viaggiatori a scoprire l’Italia in modo autentico e responsabile, creando esperienze che arricchiscano non solo chi visita, ma anche chi accoglie. Crediamo fermamente che, con le giuste strategie e una visione chiara del futuro, l’Italia possa trasformare la sfida dell’overtourism in un’opportunità per costruire un turismo più sostenibile e inclusivo, capace di generare valore per tutti.

L’overtourism non è un problema insormontabile, ma richiede un impegno collettivo e una gestione oculata per garantire che l’Italia rimanga una delle destinazioni turistiche più amate al mondo, senza compromettere ciò che la rende unica.

Ruben Santopietro
Ruben Santopietro
Imprenditore ed esperto in marketing territoriale, Santopietro è il CEO di Visit Italy, la principale piattaforma indipendente per la promozione dell’Italia a livello globale. Visit Italy è una media company che racconta l’eccellenza del paese, informando i viaggiatori sui migliori luoghi ed esperienze da non perdere. La piattaforma ha una vasta community online di oltre 3,2 milioni di viaggiatori e lavora per supportare destinazioni e aziende nella pianificazione di campagne di marketing del territorio ad alto valore e basso impatto. Nel tempo libero, coltiva la sua passione per l'arte, l'attività fisica e l'esplorazione dei luoghi più affascinanti del mondo.