Inspira ed Espira. Inspira ed Espira. E continua per altre 6 volte. Respira dolcemente. Senti l’aria che entra nelle narici e l’aria che fuoriesce dalle narici.
Prendi la vita nell’inspirazione e nell’espirazione lascia andare il buio, le tossine, le preoccupazioni. Sii presente quando lo fai.
Prima di leggere questo articolo, ripeti quest’esercizio un’altra volta, inspirando ed espirando più profondamente. Calma la tua mente, rilassa il tuo corpo. Lasciati andare.
Sei pronto? Andiamo.
Che cos’è la meditazione?
La meditazione è un’esperienza naturale del nostro corpo, come respirare, mangiare, riposare.
La meditazione è l’arte di volgersi all’interno, connettersi sul nostro Sé interiore.
In tanti mi dicono: “Si, ma è una pratica difficile. Allontanare i pensieri è difficilissimo. Un giorno di questi mi insegni?” La verità è che poi nessuno ti chiama per provare, sperimentare, fare pratica. Se né parla tanto se né pratica poco.
Per fare la meditazione ci vuole molta, molta pratica, bisogna fare una regolare esperienza giornaliera. Incominciando da pochi minuti al giorno. Il mio guru, Gurumayi Chidvilasanda, leader del sentiero spirituale Siddha Yoga, mi diceva: “Incomincia da 9 minuti al giorno”, “Bisogna allenare il muscolo della disciplina”.
Nella pratica: come si fa a meditare?
Trova un posto comodo e pulito, spegni il telefono. Puoi sederti su una sedia o una poltrona piantando bene i piedi a terra e tenendo la schiena e il collo bene allungati, puoi fare un’asana yogica sedendoti a terra con le gambe incrociate in posizione di Sukhasana o sdraiandoti a terra nella posizione di Savasana considerata la posizione del cadavere. Stabilisci un tempo per meditare e abbi sempre un quaderno con te per riportare le intuizioni.
Chiudi gli occhi, inspira ed espira profondamente, sii presente nell’aria che entra e che esce. Senti il piacere dell’esperienza. La mente sarà inondata di pensieri, preoccupazioni, affari, paure e anche sesso. È tutto normale. È il regolare svolgimento della mente. Inspira e respira dolcemente, mettendo sempre di più l’attenzione all’aria che entra nelle narici e che esce dalle narici.
Immaginiamo, ora, che i pensieri e che tutte le frasi che formula la mente siano nuvole. Ci sono nuvole bianche, nuvole grigie o nere. E che i pensieri siano queste nuvole. Inspirando ed espirando portiamo l’attenzione al respiro e nel frattempo nella mente, si formuleranno pensieri-nuvole nella mente. Per esempio, la mente formula: “Alle 15 ho appuntamento con il mio capo” e poi ancora: “Sto aspettando la telefonata del mio cliente per il pagamento e sto meditando” e la mente continua, continua sempre. Ora la mia concentrazione è solo sul respiro, provo un’intenso piacere a respirare. Non mi aggancio a rispondere ai miei pensieri. Li lascio andare. Lascio andare le nuvole. Come nel cielo, quando osservo che le nuvole volano nella direzione del vento.
A volte può capitare che si formulano dei pensieri a cui io mi aggancio e rispondo. “Alle 15 ho appuntamento con il mio capo” e io rispondo con: “Speriamo che è di buon umore” “Cosa mi manca per finire il progetto?” e il discorso interiore con il mio capo potrebbe durare all’infinito nella mia mente. È tutto ok. Mi rendo consapevole che sono nella mente e ritorno al mio respiro, senza giudicarmi. È tutto ok. Osservo il respiro che entra e che esce dalle narici.
Quando non ci attacchiamo ai pensieri, i pensieri scorrono come le nuvole nel cielo. E piano piano, quando saremo completamente calmi e presenti solo nell’inspirazione e nell’espirazione i pensieri non si formuleranno più. Sii fiducioso, la mente è un’ organo che funziona in questo modo, quando non si alimentano i pensieri, essi non si formulano più. E cosi piano piano creiamo il nostro cielo azzurro. La nostra calma interiore. Ascoltiamo il corpo, fermo e immobile, pesante. Proviamo il piacere intenso del nostro corpo e della nostra pace interiore.
Ti assicuro che non né difficile né facile. Bisogna solo fare tanta, tanta pratica. Come un’atleta che si prepara per le Olimpiadi. Si allena tutti i giorni, fa tanta pratica, studia, sperimenta e allena il suo corpo.
Questo è sicuramente il primo grande passo da realizzare per praticare la meditazione.
Quali sono i benefici di questo primo passo della meditazione?
Hai mai lavorato al PC per 10 ore di fila? Il compiuter alla nona ora è bollente, è surriscaldato, incomincia a non rispondere con una certa velocità a nostri comandi. La rotellina si blocca, il file non si apre, le applicazioni si chiudono improvvisamente. Alla decima ora il compiuter è saturo. Lo spegniamo, lo facciamo riposare, e dopo qualche ora è tutto ripristinato. Velocità e prestazioni del nostro PC sono ripristinate.
Uguale è la nostra mente, quando stacchiamo la spina, riprendiamo le nostre qualità e con buoni risultati: maggiore calma, una mente più brillante, un’ attitudine a intuire nuove opportunità, maggiore sensibilità, si abbassa la pressione del sangue e indirizziamo l’energia verso la terra, maggiore concentrazione, migliorano le nostre capacità di problem-solving, siamo più creativi, aumenta la nostra gioia.
Come integrare la meditazione nel lavoro?
Ho appena elencato i buoni risultati che si posso avere praticando la meditazione. Questi benefici sono delle benedizioni per un manager che le utilizza in modo vincente. Si possono fare sessioni di meditazione prima di un appuntamento di lavoro, questa è una buona pratica che dona centratura, schiarisce le idee e toglie la nebbia mentale che ci oscura.
Ci possiamo dedicare alla pratica per un progetto artistico. Praticare sessioni di meditazione a lungo tempo ha lo scopo di aumentare il nostro genio interiore e la nostra grazia. Quando siamo stressati per intensi periodi di lavoro, dedicare del tempo alla pratica della meditazione dona equilibrio. Quando dobbiamo fare delle scelte e prendere delle decisioni, alla fine della meditazione possiamo interloquire con il nostro mondo interiore che è in una profonda calma e intuire le risposte più sagge. Praticare la meditazione 2 volte al giorno, con sessioni dai 30 ai 60 minuti, prima di colazione e prima della cena, illumina la nostra coscienza.
Perché?
La meditazione ha un scopo superiore ai nostri affari e dai nostri problemi.
Il fine supremo della meditazione è il raggiungimento della Coscienza Suprema e della Beatitudine Divina.
Il secondo passo, e forse quello più interessante , è praticare la meditazione trascendentale.
Trascendere il proprio corpo, la propria mente, il proprio IO.
Quando abbiamo rilassato il nostro corpo e la nostra mente, creando un cielo azzurro dentro di noi, diventando testimoni del nostro mondo interiore, siamo ad un passo dal trascendere la materia. Il segreto è andare nel profondo, fare un salto nel vuoto. Lasciarsi andare e viaggiare all’interno della coscienza come un’entronauta che passo dopo passo arriva alla Coscienza Suprema per liberarsi dalle illusioni della mente e dai sensi, per unire il maschile e il femminile che sono all’interno di noi, per unirsi con l’esistenza. Lo scopo finale del cercatore è fare l’esperienza di Dio che permea l’universo e che si trova all’ interno di ogni essere. Questo porterà una nuova visione spirituale, una nuova Coscienza che guiderà la nostra vita e conosceremo bene chi siamo e la nostra vera natura.
Il frutto della meditazione è immenso. Ognuno può ottenere dei frutti secondo le proprie motivazioni e desideri. C’è chi cerca la pace interiore, chi il successo, chi la ricchezza, chi la realizzazione del proprio Sé divino.
Per avere una vita migliore dobbiamo diventare persone migliori.
Buona pratica.
Massimiliano Marcucci