MarketingI 5 errori più frequenti delle destinazioni italiane nel promuoversi online

I 5 errori più frequenti delle destinazioni italiane nel promuoversi online

Un’analisi sui principali errori del marketing territoriale e sulle strategie che i comuni possono adottare per migliorare la loro comunicazione turistica.

di Ruben Santopietro

Il turismo è uno dei settori più importanti per l’Italia, ma promuovere efficacemente una destinazione oggi è una sfida sempre più complessa. Non basta avere un patrimonio storico, culturale o naturalistico straordinario: senza una strategia digitale solida e un racconto coinvolgente, il rischio è quello di rimanere invisibili in un mercato sempre più competitivo.

Come CEO di Visit Italy, lavoro ogni giorno con destinazioni di ogni dimensione per aiutarle a valorizzare il loro potenziale e posizionarsi efficacemente a livello internazionale. Collaboriamo con territori che hanno scelto di investire in una comunicazione mirata e strategica, ottenendo risultati concreti in termini di crescita turistica e riconoscibilità.

Tuttavia, molte destinazioni che ancora non hanno intrapreso un percorso strutturato commettono errori ricorrenti, che ne limitano l’attrattività e la competitività. Quali sono questi errori e come possono i comuni italiani migliorare la loro comunicazione per intercettare più visitatori e attrarre investimenti nel turismo? Ecco i cinque più comuni e le soluzioni per superarli.

1. Pensare che il solo patrimonio culturale basti a portare turisti

L’Italia vanta un patrimonio culturale ineguagliabile, ma spesso le destinazioni si limitano a elencare le proprie attrazioni senza costruire un’identità distintiva. È fondamentale differenziarsi e creare un racconto unico che attiri specifici segmenti di viaggiatori.

Un esempio significativo è il progetto Salude & Trigu , che da cinque anni seguiamo a fianco della Camera di Commercio di Sassari. Il progetto nasce per valorizzare gli eventi e le tradizioni del nord Sardegna, con l’obiettivo di portare il turismo oltre la stagione balneare e promuovere le aree interne dell’isola.

Grazie a una comunicazione efficace, abbiamo contribuito a generare un aumento del 33% degli arrivi di turisti americani nel 2023, dimostrando che un racconto ben strutturato può spostare l’attenzione dalle mete più tradizionali a quelle meno conosciute, ma altrettanto ricche di valore.

Soluzione:

Le destinazioni devono identificare e valorizzare gli elementi unici del proprio territorio, costruendo una narrazione che li differenzi e li renda attrattivi per target specifici.

2. Affidarsi ad agenzie non specializzate

Molti comuni gestiscono la comunicazione digitale senza una strategia chiara, con siti obsoleti e social media poco curati. Oggi il turismo si sceglie online: senza una presenza efficace, una destinazione rischia di rimanere invisibile.

Un errore comune è affidarsi ad agenzie generiche, senza esperienza nel turismo. Il marketing territoriale richiede competenze verticali, dalla narrazione alla conoscenza dei mercati internazionali. Strategie poco mirate portano a risultati scarsi.

Un esempio virtuoso è Courmayeur Mont Blanc: da due anni come Visit Italy supportiamo la destinazione, collaborando con le istituzioni locali per sviluppare una strategia mirata alla destagionalizzazione. Questo approccio ha rafforzato il posizionamento internazionale di Courmayeur, attivando campagne efficaci sui social media, con un impatto concreto sul turismo nei periodi di bassa stagione.

Soluzione:

Affidarsi a esperti di marketing turistico con una visione strategica per costruire una presenza digitale efficace. Promuovere una destinazione, non è come promuovere un brand.

3. Tradurre male i contenuti e comunicare solo in italiano

Un errore comune è limitarsi a traduzioni letterali dei contenuti, senza considerare le specificità culturali dei diversi mercati. Una comunicazione efficace richiede l’adattamento dei messaggi alle diverse sensibilità e aspettative dei potenziali visitatori.

Un esempio concreto è Treia, un piccolo borgo delle Marche. Attraverso una narrazione ben costruita, abbiamo valorizzato la sua unicità e creato un messaggio che ha saputo coinvolgere non solo i viaggiatori internazionali, ma anche i media. L’accurata selezione del tono di voce e degli elementi distintivi della destinazione ha portato a un risultato straordinario: uno dei più importanti magazine francesi, equivalente del National Geographic, ha scelto di raccontare Treia alla Francia, riconoscendola come un gioiello nascosto dell’Italia.

Soluzione:

Affidarsi a professionisti per traduzioni e localizzazioni culturali, assicurandosi che i contenuti risuonino con il pubblico di riferimento e siano in grado di attrarre anche l’attenzione dei media.

4. Non valorizzare il potenziale turistico dei piccoli comuni

Un esempio è il Comune di Coggiola in Piemonte. Collaborando con Visit Italy, Coggiola ha sviluppato una campagna di marketing territoriale che mette in risalto le sue bellezze naturali e tradizioni locali, trasformandolo in una meta attraente per chi cerca esperienze fuori dai circuiti turistici tradizionali.

Soluzione:

I piccoli comuni dovrebbero identificare le proprie unicità e promuoverle attraverso strategie mirate, utilizzando il digitale per raggiungere un pubblico più ampio.

5. Considerare il marketing turistico come un costo anziché un investimento

Molti comuni vedono il marketing come una spesa superflua, senza riconoscerne il potenziale ritorno economico. Un investimento strategico nel marketing turistico può generare significativi benefici in termini di arrivi e sviluppo economico locale.

Un esempio concreto è Arezzo, dove le istituzioni locali hanno costruito un modello innovativo di promozione turistica, basato su una strategia chiara e ben definita. Noi di Visit Italy abbiamo supportato questo lavoro, contribuendo a potenziare la visibilità digitale della destinazione e a valorizzare le sue peculiarità.

Attraverso contenuti strategici, ottimizzazione SEO e campagne di comunicazione mirate, le ricerche online su Arezzo sono aumentate in modo significativo, portando un pubblico nuovo a scoprire il territorio e a sceglierlo come meta di viaggio. Questo dimostra come una collaborazione tra istituzioni e professionisti del marketing possa dare risultati concreti, trasformando una destinazione in un modello di successo.

Soluzione:

Adottare una visione a lungo termine, investendo in marketing con il supporto di esperti per ottenere un impatto misurabile e duraturo sul turismo locale.

Riflessioni finali

Il marketing territoriale è essenziale per emergere in un mercato turistico globale sempre più competitivo. In Visit Italy, supportiamo quotidianamente le destinazioni italiane nel raccontare la propria unicità, raggiungere nuovi mercati e trasformare il turismo in una leva di sviluppo sostenibile.

Superare gli errori comuni e adottare strategie mirate permetterà ai comuni italiani di valorizzare appieno il proprio potenziale turistico, attirando visitatori e investimenti.

Ruben Santopietro
Ruben Santopietro
Imprenditore ed esperto in marketing territoriale, Santopietro è il CEO di Visit Italy, la principale piattaforma indipendente per la promozione dell’Italia a livello globale. Visit Italy è una media company che racconta l’eccellenza del paese, informando i viaggiatori sui migliori luoghi ed esperienze da non perdere. La piattaforma ha una vasta community online di oltre 4,1 milioni di viaggiatori e lavora per supportare destinazioni e aziende nella pianificazione di campagne di marketing del territorio ad alto valore e basso impatto. Nel tempo libero, coltiva la sua passione per l'arte, l'attività fisica e l'esplorazione dei luoghi più affascinanti del mondo.